Guida agli impianti di videosorveglianza – TVCC

Il numero e la durata dei video registrati dipende da molteplici fattori che possono essere così riassunti:

  • modalità di compressione prevista dal DVR (MPEG4, H264, ecc.)
  • qualità delle immagini registrate
  • numero di fotogrammi al secondo registrati
  • capacità dell’hard disk utilizzato per la memorizzazione dei filmati

Ogni DVR ha la possibilità di modificare i parametri sopraindicati e generalmente, nel manuale di istruzioni, sono riportati in tabella sia le dimensioni delle registrazioni che la durata delle registrazioni in base all’hard utilizzato.

Cerchiamo comunque di interpretarne il significato.

Modalità di compressione

Le immagini riprese dalle telecamere devono essere convertite in formato digitale per poter essere memorizzate. Per far questo vengono utilizzati degli standard di codifica (ad esempio MPEG-4 o H.264) che oltre alla codifica attuano un’operazione di “compressione” (vengono utilizzati i dati visivi effettivamente utili alla visione dell’immagine). A seconda dello standard utilizzato la banda passata occupata è maggiore o minore con conseguente maggiore compressione dei filmati. Lo standard H.264 attualmente consente una compressione maggiore di circa il 35% rispetto al più datato MPEG-4 con una qualità dell’immagine pressochè identica. La modalità di compressione è generalmente intrinseca al DVR e non può essere modificata.


Qualità delle immagine registrate

Maggiore è la qualità delle immagini registrate e maggiore sarà lo spazio da esse occupato. Attenzione: stiamo parlando della qualità di registrazione (quindi intrinseca al DVR) non della qualità della ripresa (intrinseca alla telecamera). I DVR consentono di modificare la qualità dell’immagine registrata che dipende da:

  • risoluzione di registrazione
  • risoluzione dell’immagine vista dalla telecamera

La risoluzione di registrazione può valere indicativamente in formato PAL (standard previsto in Italia) 720×576 pixel (qualità alta) oppure 720×288 pixel (qualità media). Essa può generalmente essere impostata sul DVR dall’utente.
La risoluzione dell’immagine vista dalla telecamera può essere anch’essa impostata sul DVR dall’utente; generalmente è prevista una qualità che va da 1 a 9.


Numero di fotogrammi al secondo registrati

Lo standard PAL (Europeo) prevede che vengano visualizzati sul monitor un massimo di 25 fotogrammi al secondo. Tuttavia durante una registrazione è possibile diminuire i fotogrammi memorizzati: si avrà una registrazione con movimenti “a scatti” ma che occuperà decisamente meno spazio. In linea di massima il numero di fotogrammi al secondo (IPS) a seconda dell’ambiente monitorato possono essere quelli nel seguito riportati:

  • 3 IPS in uffici, alberghi o riprese di persone che camminano;
  • 5 IPS per muletti o oggetti in movimento lento;
  • 12,5 IPS per oggetti in veloce movimento;
  • 25 IPS per riprese in luoghi ad alto rischio che richiedono un elevato livello di sicurezza, come per esempio negli stadi.

Esempio

Consideriamo la seguente tabella:

Tabella comparativa durata registrazioni

La tabella rappresenta la capacità di registrazione di un hard disk di capacità 200 GB a seconda del formato di registrazione utilizzato e della qualità di immagine prevista. Dalla tabella possiamo desumere che con risoluzione 720×576 pixel, qualità di immagine 9 ogni immagine memorizzata ha una dimensione di circa 36 kB. Questo vuol dire che se noi prevediamo di utilizzare un IPS pari a 25, ogni secondo di registrazione avremo occupato 36kB * 25s = 900 kB e cioè 3.240.000 kB ogni ora. Per riempire un hard disk da 200 GB (209.715.200 kB) saranno pertanto necessarie circa 64 ore di registrazione (209.715.200 / 3.240.000 = 64 ore – la tabella ne indica cautelativamente solo 62).
Le considerazioni fatte valgono per una singola telecamera, ma possono essere estrapolate per più telecamere: utilizzando 16 telecamere il tempo complessivo di registrazione sarà 1/16 di quello per una singola telecamera, cioè 64 / 16 = 4 ore. Come si può ben notare un’elevata qualità di registrazione implica un bassissimo tempo disponibile per l’archiviazione dei dati. La soluzione consiste, come già indicato precedentemente, nel diminuire il numero di IPS e/o, in alternativa, utilizzare la funzione motion detection per registrare effettivamente solo quando serve.


Messa in rete LAN del DVR

I moderni DVR offrono la possibilità di essere messi in rete LAN semplicemente assegnando loro un indirizzo IP. In questo modo è possibile visionare le immagini riprese dalle telecamere da qualunque PC connesso alla rete aziendale (ovviamente introducendo un’apposita password). Se poi la rete aziendale è connessa ad internet mediante un router sarà possibile visionare da qualunque PC che disponga di una connessione al web le immagini. A causa della scarsa qualità della rete internet italiana non bisogna tuttavia aspettarsi grandi prestazioni dalla visione tramite web specialmente quando si ha a che fare con un numero elevato di telecamere (immagini a scatti, lentezza nel caricare le pagine, ecc.). Analoghe considerazioni valgono all’interno della rete aziendale che per garantire prestazioni sufficienti deve avere una velocità di almeno 100 Mbit/s (cioè 12.800 kB/s – 1B=8 bit). Ricordate che in precedenza abbiamo evidenziato che un singolo punto di ripresa occupa 900 kB/s; se consideriamo 15 telecamere abbiamo 13.500 kB/s che pertanto superano già la prestazione di una rete 100 Mbit/s (12.800 kB/s) con conseguente rallentamento del sistema.