Gruppi Elettrogeni

Una guida in 6 sezioni dedicata all’installazione dei gruppi elettrogeni

Sezione 5 – Struttura di Sostegno del Gruppo Elettrogeno

E’ importante non appoggiare il gruppo elettrogeno direttamente sul pavimento, ma prevedere una struttura di sostegno in quanto:

  • si evita che l’umidità risalente dal terreno comprometta la “carrozzeria” del gruppo elettrogeno causandone un rapido degrado per ruggine soprattutto nei piedini di appoggio
  • si evita che eventuali infiltrazioni d’acqua possano andare direttamente a contatto col gruppo elettrogeno
  • si evita il cosiddetto “effetto punzone”: il peso del gruppo elettrogeno viene infatti ripartito su tutto il basamento anziché incombere solo sui piedini di appoggio rischiando di danneggiare in quel punto il pavimento
  • con appositi accorgimenti si evita che le vibrazioni siano trasmesse all’edificio con conseguente rischi di risonanza.

Il basamento può essere costituito da semplici strutture in ferro come ferri a “C” rovesciati o rotaie; è sempre opportuno prevedere dei ferri angolari che evitino la caduta del gruppo elettrogeno dalla propria sede in quanto la vibrazione potrebbe causarne lo slittamento. Sono sconsigliabili strutture costituite da listelli in legno in quanto nel locale è presumibile la presenza di sostanze infiammabili come gasolio o benzina.

Qualora l’edificio fosse di nuova costruzione e sia già stato previsto in fase di progettazione un locale dedicato al gruppo elettrogeno, è possibile annegare direttamente nel cemento le rotaie o i ferri a C su cui poggiare il gruppo elettrogeno stesso. Il pavimento del locale gruppo elettrogeno dovrebbe essere ribassato rispetto al pavimento dei locali attigui (si evita che eventuali spargimenti di combustibile si propaghino nell’edificio), ma allo stesso tempo è importante che nell’area di appoggio del gruppo sia presente un basamento rialzato per i motivi indicati al punto precedente (vedi disegno).

Fig.3 – Basamento ideale gruppo elettrogeno

Per evitare la trasmissione delle vibrazioni all’edificio si possono utilizzare supporti antivibranti (i cosiddetti “silenblok” ): benché questo sia un accorgimento non obbligatorio, a mio avviso, considerato il costo comunque ridotto di questi componenti, è sempre bene prevederli. Questo perché per particolari condizioni strutturali potrebbero verificarsi delle risonanze fra la frequenza di vibrazione del gruppo elettrogeno e la struttura dell’edificio che potrebbero trasmettere la vibrazione anche a locali molto lontani.