Automazione Industriale Mediante Controllori Logici Programmabili PLC
Premessa
Il termine automazione industriale identifica la tecnologia che usa sistemi di controllo per gestire macchine e processi riducendo al minimo la necessità di intervento umano. La preistoria dell’automazione industriale vide la gestione di un qualunque processo unicamente mediante azioni meccaniche (un esempio poco ortodosso ma certamente esplicativo sono le trappole realizzate da Willy Coyote per catturare il Road Runner). Alla meccanica pura seguì l’elettrotecnica: l’automazione si realizzava con relé e relativi contatti collegati in serie o in parallelo. Per far funzionare un qualunque macchinario si sviluppava una sequenza comandata da logica booleana (0-1) che ricevendo dei segnali ubicati in campo condizionava il funzionamento dei componenti costituenti il macchinario.
La terza tappa evolutiva è rappresentata dall’avvento dei controllori logici programmabili o PLC. Un controllore logico programmabile (PLC) è un computer industriale specializzato nella gestione dei processi industriali mediante l’elaborazione di segnali (digitali e/o analogici) provenienti da sensori per il comando di attuatori (motori, valvole, ecc.). In pratica chi programma un PLC decide in base a cosa viene rilevato in campo quali azioni compiere.
L’hardware del PLC (ovvero l’insieme dei componenti che ne costituiscono la struttura fisica) dipende dalle operazioni che devono essere eseguite per realizzare l’automazione del processo. Nel seguito verranno analizzati il principio di funzionamento ed i principali componenti.