IMPIANTI ELETTRICI PER BIOEDILIZIA

Sezione 3.3 – ESEMPIO PRATICO – IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

Ritengo innanzitutto fondamentale premettere che quanto riportato in seguito non vuole rappresentare una guida tecnica all’esecuzione di impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, ma partendo dalla conoscenza della norma relativa sviluppa semplicemente la soluzione piu’ idonea al caso in oggetto. Si rimanda pertanto alle norme CEI 81-1/2/3/4 per ulteriori ragguagli.

Ma ritorniamo al nostro esempio. L’utilizzo di legno lamellare con intercapedini riempite in canapa ha indotto, in fase di valutazione progettuale, a ritenere necessaria l’installazione di un parafulmine benche’ l’esecuzione del calcolo in conformita’ alla CEI 81-10 ritenesse l’edificio autoprotetto.

La valutazione nasce dalle considerazioni che possono essere riassunte come nel seguito indicato.

La copertura metallica presenta uno spessore esiguo (6/10 mm) e se colpita da un fulmine sicuramente subirebbe una perforazione.
Nota: per evitare la perforazione dovuta ad un fulmine, una lamiera in acciaio deve presentare uno spessore di circa 4 mm.

La perforazione subita potrebbe innescare un incendio del legno e della canapa al di sotto della lamiera di copertura e questo incendio sarebbe praticamente impossibile da estinguere perche’ non si avrebbero fiamme libere, ma sia il soffitto che le pareti in legno si consumerebbero lentamente fino a causare il crollo della struttura senza possibilita’ di intervenire se non abbattendo parte della struttura stessa per impedire all’incendio di propagarsi ulteriormente.
Nota: la modalita’ di innesco e prosecuzione dell’incendio non nasce da supposizioni, ma da riscontri reali avuti su strutture analoghe.

Quanto sopra indicato ha quindi portato ad un’ulteriore considerazione, ovvero che l’impianto parafulmine che si andra’ a realizzare dovra’ provvedere alla protezione della copertura metallica evitando che un fulmine possa andarvi ad impattare. Pertanto non sara’ sufficiente predisporre solamente un captatore magliato, ma sara’ necessario integrarlo con punte di captazione (impianto definito “a porcospino”) che “attirino” a se’ il fulmine evitando che questo vada ad impattare sulla lamiera di copertura.

Impianto “a porcospino”
Punta di captazione per impianto “a porcospino”

Per evitare punte di captazione di altezza eccessiva sara’ necessario prevederne un numero sufficientemente elevato. In prima approssimazione la letteratura tecnica ci fornisce la seguente tabella riepilogativa.

Altezza punte di captazione

A questo punto resta da definire il lato del captatore magliato. Volendo realizzare punte di captazione di circa 40 cm dovremo prevedere, in base alla tabella riportata sopra, una maglia di lato 5×5 m che ci consente di realizzare un impianto LPS di classe 1.

Essendo inoltre presenti sulla copertura comignoli e sfiati, dovremo proteggere anche questi con ulteriori punte di captazione secondo l’esempio riportato in figura.

Esempio protezione di uno sfiato con punta di captazione aggiuntiva

Le calate saranno realizzate ogni 10 m circa. Ove e’ prevedibile la presenza di un elevato numero di persone dovranno essere adottati idonei provvedimenti per evitare il contatto con la parte conduttrice della calata. Potranno pertanto essere previste calate isolate da carter in vetroresina o soluzioni equivalenti. Nelle restanti zone ove si possa ragionevolmente ritenere una presenza saltuaria di persone si potra’ semplicemente installare dei cartelli monitori che avvisino di mantenere una distanza superiore ai 3 m dalla calata durante i temporali.
Le calate saranno interconnesse con un anello disperdente; alla base della calata dovra’ essere previsto un punto di sezionamento e misura.
L’anello disperdente svolgera’ la funzione anche di impianto di terra a servizio della struttura e sara’ realizzato mediante un tondo in acciaio inox interrato ad una profondita’ di circa 50 cm lungo tutto il perimetro della struttura in modo da realizzare un dispersore di tipo B secondo le indicazioni del CT81.
Nota: e’ stato previsto un tondo in acciaio inox al fine di evitare fenomeni di corrosione nell’interconnessione con le calate in acciaio zincato

Al fine di proteggere gli impianti elettrici interni (ed evitare quindi che possano essere causa a loro volta di innesco di incendio) dagli effetti elettromagnetici generati dalla corrente di fulmine dovranno essere installati idonei scaricatori di sovratensione. In particolare saranno installati scaricatori a protezione di:

  • impianto energia (scaricatore di sovratensione combinato classe I + II)
  • impianto telefonico (scaricatore per correnti continue fino a 80V)
  • impianto rilevazione incendi (scaricatore per correnti continue fino a 24V)