Impianti automatici di rivelazione incendi: la centrale

Sezione 4.1 – Centrale

La centrale è il cuore ed il cervello dell’impianto di rilevazione incendi e pertanto deve essere ubicata in un luogo sicuro (assenza di danneggiamenti e manomissioni). Se non è possibile installare la centrale sotto costante controllo del personale addetto, gli allarmi di incendio e di guasto e le segnalazioni di fuori servizio devono essere ripetuti in altro luogo presidiato.
La centrale riceve i segnali dai rilevatori installati in campo attraverso i cavi di interconnessione, li visualizza, li elabora e, qualora li interpreti come allarme incendio, attiva i dispositivi ottico-acustici.
In caso di allarme incendio, oltre ad attivare i dispositivi ottico acustici, la centrale deve provvedere a:

  • chiudere le porte tagliafuoco normalmente aperte,
  • bloccare l’impianto di ventilazione,
  • chiudere le serrande tagliafuoco nei canali dell’aria,
  • aprire gli evacuatori di fumo,
  • attivare l’impianto sprinkler,
  • predisporre l’eventuale ascensore antincendio,
  • inviare un segnale alla centrale di diffusione sonora EVAC perché diffonda i messaggi preregistrati di allarme incendio .

Per l’alimentazione elettrica ordinaria della centrale deve essere prevista una linea dedicata. Deve inoltre essere prevista una sorgente di sicurezza, con intervento automatico entro 15 s dal fuori servizio dell’alimentazione ordinaria, che garantisca il corretto funzionamento dell’impianto per 72 h. Detta sorgente di sicurezza è generalmente costituita da una batteria di accumulatori dedicata, posta all’interno delle centrale stessa.

A seconda della complessità dell’impianto di rivelazione intendi che verrà realizzato è possibile optare per 2 diverse tipologie di centrale:

  • centrali per impianti ad indirizzamento collettivo;
  • centrali per impianti analogico-digitali (indirizzamento individuale).

Impianti ad indirizzamento collettivo

Gli impianti ad indirizzamento collettivo sono i più semplici e sono adatti per edifici di piccole dimensioni. L’impianto è suddiviso in zone secondo i criteri riportati in precedenza. Ogni zona è sorvegliata da rivelatori che afferiscono ad una linea di interconnessione dedicata (in pratica ad ogni zona corrisponde una linea). Un rivelatore che percepisce un focolaio d’incendio invia un segnale alla centrale che attiva la segnalazione di allarme di zona. La centrale non consente di individuare esattamente il rivelatore che ha provocato l’allarme, ma solo la zona di appartenenza. A ciascuna linea (zona) possono essere collegati fino a 32 rivelatori. Le linee di interconnessione dei pulsanti di allarme manuale sono separate da quelle dei rivelatori, in modo da discriminare la rivelazione automatica da quella manuale.

Impianti analogico-digitali per indirizzamento individuale

Questo sistema è solitamente utilizzato negli edifici di grandi dimensioni; tuttavia la progressiva riduzione dei costi ed i vantaggi associati ne stanno determinando l’utilizzo anche in impianti di piccola estensione. Gli impianti analogico-digitali utilizzano la tecnologia a microprocessore anche nei rivelatori. I rivelatori sono collegati con la centrale mediante linee chiuse ad anello denominate loop. I rivelatori dispongono di un sistema di indirizzamento individuale che consente all’operatore di individuare univocamente sulla centrale quali rilevatori hanno generato l’allarme mirando di conseguenza l’intervento delle squadre antincendio o, in caso di falso allarme, l’intervento della manutenzione.