Impianti Antintrusione – Componenti

Componentistica

Sulla base dei concetti sopraesposti sono stati sviluppati i componenti che costituiscono i moderni impianti antintrusione. Per elencarne i principali evidenziandone le funzionalità si riporta uno schema a blocchi tipico (ovviamente variabile a seconda del costruttore che si prende in considerazione) da utilizzare come riferimento durante tutta la lettura della guida.

Fig.1 – Schema a blocchi tipico

Nello schema a blocchi di fig.1 possiamo evidenziare:

  • la centrale: è il cuore del sistema. Su di essa convergono, perché possano essere interpretati, tutti i segnali provenienti dagli altri componenti dell’impianto.
  • avvisatori : servono a comunicare la presenza di un allarme agli utenti. Gli avvisatori possono essere di tipo acustico ( le cosiddette”sirene” ) oppure finalizzati alla trasmissione dell’allarme a postazioni remote tramite segnali radio o comunicazioni telefoniche (i cosiddetti “combinatori telefonici”).
  • inseritori:servono a inserire e disinserire l’impianto antintrusione (totalmente o parzialmente) permettendo all’utente di accedere ai propri beni senza generare allarmi . Possono essere costituiti semplicemente da telecomandi con codice oppure da dispositivi più complessi quali tastiere alfanumeriche per l’inserimento di un codice segreto, di lettori trasponder, ecc.
  • rilevatori di apertura: rilevano l’apertura di un accesso (vedremo nel seguito la definizione corretta di accesso) e sono generalmente costituiti da un contatto magnetico e dal relativo riscontro che indica lo stato dell’accesso stesso. Esistono poi particolari altri rilevatori di apertura quali funi per la protezione delle tapparelle (il taglio della fune inoltra il segnale di allarme) oppure leverismi per la sorveglianza di saracinesche. In linea di massima di tratta sempre di dispositivi che controllano la chiusura o apertura di un accesso (attenzione: si parla sempre di apertura, non di effrazione quale, ad esempio, lo sfondamento di un vetro in quanto la norma tratta questo aspetto separatamente) costituendo di fatto la prima”cerchia”di protezione detta anche perimetrale.
  • rilevatori di effrazione: evidenziano la rottura di una superficie (effrazione) mediante il rilevamento di vibrazione. Fanno parte anch’essi delle protezioni perimetrali.

  • rilevatori volumetrici: servono a proteggere i “volumi” dell’abitazione, cioè i locali, rilevando la presenza di persone al loro interno. Le tipologie di rilevatori volumetrici possono essere così riassunte:
    – a infrarossi (IR): rilevano il calore prodotto dal corpo umano
    – a microonde : rilevano la vibrazione prodotta da un corpo in movimento
    – a doppia tecnologia: sfruttano entrambe le modalità di rilevamento indicate al punto precedente
    Questi rilevatori costituiscono la seconda “cerchia” di protezione.

Esistono poi altri rilevatori di più complessa tecnologia (ad esempio tappeti sensibili) che tuttavia esulano dallo scopo della presente guida.